mercoledì 26 novembre 2003

...E` arrivato Roberto.Lo considero mio zio.
Un uomo sulla sessantina, ormai, che ne ha viste e fatte di tutti i colori.
Ha viaggiato per il mondo, non ha studiato ma ha letto cosi` tanto che il volume dei suoi pensieri pesa un biblioteca. Io e Leilha abbiamo passato cosi` tanto tempo con lui, e con le sue donne, che la sua voce suona come un carrion o una fiaba di quelle di cui conosci ogni parola, e la ascolteresti per ore senza ascoltarla.Torno` dal nicaragua con una splendida ragazza,una foto che ho in casa la ritrae con il suo sorriso indios e due trecce nere sulle spalle.Ha fatto il sessantotto,il sessantanove ,il settanta e ancora oggi farebbe il duemila e tre. Ama il cinema, ascolta la radio e sulla panca alza un manubrio di 98 chili, e si ricorda con un sorriso di quando ne alzava 1oo.Si lava le mani sopra ad un catino, raccoglie l'acqua che scorre tra le sue mani e la usa per il water, per non sprecarla.
E nato da solo ed e` cresciuto tra le case popolari di calvairate.
Da qualche anno e` scappato in montagna, nel bergamasco, vive con la sua compagna e qualche gatto, passeggia, respira e legge i suoi ricordi, nella monotonia che non ha mai avuto e serenita` di chi non ha paura a stare in disparte.
"Vedi Yuri" mi dice, guardandosi negli occhi " le esperienze non sono altro che il nome che l'uomo ha dato hai suoi errori" .
Sorride e chiede di me.


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